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Specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica
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Sostituzione protesi mammarie

 
DEGENZA
TIPO ANESTESIA
RITORNO AL SOCIALE
Day Surgery o una notte di degenza
Anestesia generale
1 settimana
Risultati
L'inserimento di nuove protesi consente di rinfrescare il risultato scegliendo protesi più consone al fisico attuale della donna, inserendo impianti di nuova generazione ed associando, se opportuno, un rimodellamento delle areole e delle mammelle.
 

CONCETTI GENERALI SULLA SOSTITUZIONE DELLE PROTESI MAMMARIE


Da alcuni anni, uno degli interventi più richiesti è diventato la sostituzione di protesi mammarie.
L'intervento può essere eseguito:
A) per necessità al fine di rimpiazzare impianti rotti o di vecchia generazione
B)per scelta allo scopo di rimuovere protesi anche recenti con altre di forme e volumi differenti.

A) Sostituzione per necessità. E' opportuno ricordare che le protesi mammarie sono utilizzate da più di 50 anni ed impianti di prima o seconda generazione, inseriti da 10, 20 o anche 30 anni, composti da gel semiliquido o poco consistente avvolto in una parete esterna monostrato di aspetto liscio, possono con il passare degli anni deteriorarsi, deformarsi e rompersi. Anche le protesi di nuova generazione possono andare incontro a rottura o usura.
Come ci si accorge della rottura della protesi?
In tali casi, la donna generalmente nota un cambiamento dell'aspetto della regione mammaria con asimmetrie e dislocazione delle protesi che tendono a contrarsi e a modificarsi nella forma e nelle dimensioni; spesso è associato un senso di fastidio o di dolore a volte spontaneo a volte evocato dalla palpazione.
Non sempre, però, le rotture si manifestano con sintomi; in una certa percentuale di casi possono essere asintomatiche.
Per questo è bene che le donne portatrici di protesi mammarie si sottopongano annualmente a visita di controllo ed a un'ecografia e, in caso di dubbio, ad una risonanza magnetica nucleare.
 Un'ecografia mammaria o una risonanza magnetica nucleare evidenziano di solito un danneggiamento od una rottura dell'impianto.
 In ogni caso, è necessario ricordare che nessun impianto, al di là di quanto a volte viene promesso da alcuni è "per sempre", anche se non è possibile definire una data di "scadenza".
Cosa fare in caso di rottura della protesi?
E' fondamentale sottoporsi ad un intervento chirurgico di rimozione degli impianti e, se lo si desidera, ad inserimento di nuove protesi. Nella grande maggioranza dei casi le donne preferiscono reintegrare quanto rimosso, perchè per molti anni si sono viste con un certo aspetto fisico e difficilmente ritengono opportuno ritornare ad una condizione iniziale che precedentemente non avevano accettato.

B) Sostituzione per scelta. In altri casi la domanda di sostituzione non è legata al deterioramento dell'impianto, ma al desiderio della donna di avere protesi di volumi e forme diverse.

Le problematiche tecniche sono diverse nei due casi e meritano approfondimenti specifici che devono essere evidenziati durante la visita.

 

VISITA PREOPERATORIA PER PROGRAMMARE LA SOSTITUZIONE DELLE PROTESI


E' fondamentale al fine di:
- valutare il tipo d'intervento in precedenza effettuato e la tipologia di protesi presenti
- esaminare il quadro clinico locale con particolare riguardo alla contrattura capsulare, ad una dislocazione dell'impianto, ai rapporti ed all'armonia fra la protesi e la ghiandola mammaria, all'eventuale ptosi dell'areola e lassità della cute 
- studiare l'ecografia e, eventualmente, la RMN soprattutto in caso di sospetta rottura
- verificare le motivazioni e le richieste della donna perché possono influenzare in modo significativo la scelta della tecnica.

Secondo i casi:
- può essere sufficiente rimuovere le protesi, adattare la capsula circostante inserendo nuovi impianti 
- può necessario variare il piano d'inserimento delle protesi, passando generalmente a quello sottomuscolare
- può essere opportuno, associare all'inserimento di nuovi impianti, anche il contemporaneo sollevamento della ghiandola e del complesso areola-capezzolo (vedi il capitolo sulla mastopessi)

La scelta delle protesi è ancora più importante in questi casi secondari: la grande varietà attualmente disponibile sul mercato può essere sfruttata per realizzare al meglio i desideri della donna. Tutti questi aspetti devono essere approfonditi durante il colloquio e le differenti possibilità discusse a fondo.
La richiesta di variare il volume delle protesi è generalmente verso un aumento e molto più raramente, almeno attualmente, verso una riduzione. In caso di richiesta d'incremento, è opportuno sottolineare che deve essere di almeno il 20-25% per essere apprezzabile e giustificare un secondo intervento. Può implicare la scelta di protesi di forma diversa rispetto a quelle già in sede e spesso può essere realizzato con un intervento relativamente semplice. In caso di domanda di riduzione, invece, è necessario valutare se il tono e l'elasticità cutanea consentono una semplice sostituzione degli impianti con concomitante riduzione della tasca nella quale è alloggiata la protesi o se, invece, è anche necessario un rimodellamento cutaneo che deve essere esplicitato alla donna.
Verranno in ogni caso espresse tutte le considerazioni relative alle protesi attualmente in commercio.

 

INTERVENTO CHIRURGICO DI SOSTITUZIONE DI PROTESI MAMMARIE

Nei casi di semplice sostituzione protesica, l'intervento può essere effettuato anche in anestesia locale con sedazione ed in regime di day surgery senza degenza notturna. Ha generalmente una durata di una o due ore.

Nei casi più complicati, nei quali è necessario rimuovere protesi danneggiate con la capsula circostante e variare il piano d'inserimento dell'impianto, l'intervento viene realizzato in anestesia generale e spesso con ricovero in casa di cura. Vengono posizionati in tali casi dei drenaggi che frequentemente rimangono in sede più di 24 ore. ha una durata variabile fra le 2 e le 4 ore

 

TRATTAMENTO POSTOPERATORIO

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.

 

SOSTITUZIONE DI PROTESI MAMMARIE COSTI

I costi della sostituzione delle protesi mammarie variano in relazione al caso specifico, ovvero alla motivazione dell'intervento, alla tecnica che è necessario adottare, alla durata dell'intervento e al tipo di protesi che vengono scelte.

I costi comprendono:
- gli onorari dei medici (chirurghi e anestesista)
- le protesi che , indipendentemente dalla qualità dalla quale non si può prescindere, hanno costi differenti
- le spese della sala operatoria e della struttura (variabili in caso di day surgery o di casa di cura con degenza notturna)
In considerazione della variabilità anche significativa dei costi, il preventivo corretto viene fatto dopo la visita.

 

COSA ASPETTARSI DOPO L'INTERVENTO DI SOSTITUZIONE DI PROTESI MAMMARIE

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.
E' tuttavia opportuno sottolineare che in caso di necessità di capsulectomia radicale per motivi tecnici, l'intervento deve essere considerato un intervento di natura più specificatamente ricostruttiva.

 

POSSIBILI COMPLICANZE

Sono da paragonare a quella della mastoplastica additiva e si rimanda a quanto scritto nel capitolo specifico.

 

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SU: SOSTITUZIONE DI PROTESI MAMMARIE A BOLOGNA